ARROCCO - febbraio 2005

Iginio de Luca, Roberto Piloni e Massimo Arduini

Il denominatore comune del lavoro che propone Massimo Arduini è la lucidità. Partendo proprio dal titolo “ARROCCO” che fa riferimento ad una mossa degli scacchi tra la torre ed il re, ci invita ad un gioco sebbene impegnativo. Disseminando forme in paraffina ed un testo che i visitatori dovranno ricomporre sintatticamente, mette in circolo uno sforzo ed una distensione.

L'intervento di Roberto Piloni ”ribalta” la percezione dell'ambiente e delle cose laddove il quotidiano subisce una sorta di “oscuramento e messa a tacere” per dare spazio invece a ciò che sempre raccoglie e custodisce in silenzio le nostre storie più vere, tracce e passaggi di una vita segreta dei luoghi e delle cose.

Per una settimana Iginio De Luca visiterà strani pazienti: tavoli, armadi, pezzi di intonaco, pietre, pavimenti. Come uno sciamano ridarà voce a chi per amnesia o balbuzie è relegato al silenzio trasformando un alfabeto di scricchiolii, tonfi e sussurri in una sorta di fraseggi umani, in un delirio sonoro, in un rigurgito improvviso di memorie che invade l'esterno, le strade, le case.